Buongiorno a tutti lettori, oggi torniamo con un nuovo appuntamento di Listen Up! la rubrica sulle novità del panorama musicale. Oggi parliamo dell'alternativa e nuova stella del firmamento italiano Levante e del suo album uscito il 7 aprile, "Nel caos di sostanze stupefacenti"

Levante è una fresca novità, piena di significato e con un grande sound. Seguiteci nel nostro viaggio tra le strade scoscese del suo ultimo album.
- Caos (Preludio)
- 1996 La stagione del rumore
- Io ti maledico
- Non me ne frega niente
- IO ero io
- Gesù Cristo sono io
- Diamante
- Pezzo di me (feat. Max Gazzè)
- Santa Rosalia
- Le mie mille me
- Sentivo le ali
- Di tua bontà
La cantante stessa ha definito queste 12 tracce come "Dodici stanze, dodici storie", storie che raccontano l'amore in tutte le sue forme: distanza, intimità, incomunicabilità, gelosia, complicità, solitudine, delusione e aspettative. Il Preludio è una cosa che negli album apprezzo molto, che siano solo musicali come nel caso di Anime di Carta di Michele Bravi (qui il Listen Up! che parla di Anime di Carta) o che siano delle vere e proprie canzoni come in questo caso, ti aiutano a capire le vere intenzioni del cantante e cosa vuole davvero dire con i testi dell'album: qui Levante parla di caos, di caos inteso come problema di non poter andare via dalla sua realtà, come voglia di restare ma contemporaneamente ottenere quello che si vuole. Levante ha sempre avuto un rapporto d'odio e amore con la sua terra, la capisco a pieno essendo siciliana anche io (nata e cresciuta a Catania) e riesco a capire tutte queste "stanze" perfettamente. Il secondo brano è 1996 La stagione del rumore, questa è una prima stanza dedicata all'amore, ad un'amore non eguale e ad un'amore non giusto da tutte e due le parti. Una evoluzione del rapporto, da meraviglioso a caos completamente intrecciato ai sentimenti che siano amore che siano rabbia. Il terzo brano è uno dei miei preferiti, Io ti maledico è uno dei brani più forti e incisivi dell'album, Levante paragona questa canzone ad "una stanza con una sedia al centro che aspetta qualcosa", e non qualcosa di generico ma qualcosa di perfettamente preciso ("baciarti per le 7" non parla semplicemente di un'incontro, ma di baci). Il quarto brano è il singolo uscito prima dell'album, Non me ne frega niente, un altro brano molto forte e diretto. Schernisce tutte le strane ossessioni dai social, dal web e da tutto quello che riguarda il nostro amato internet, più volte ha dichiarato di essersi ispirata ai fatti spopolati sul web e sui social dopo l'attentato di Parigi al Bataclan (menziona il "je suis paris" spopolato su Facebook riferito agli attentati). Tutti troppo ipocriti per lottare senza il modem. IO ero io è una canzone colma di sentimenti malinconici e molto cupi, Sei il male di me è il grido che da la scossa a tutta la canzone. Racconta di un amore sospeso, malato, indegno, amore verso un uomo che ha cancellato tutti i suoi sogni rubandole le favole. Gesù Cristo sono io è un altro pezzo molto forte, richiamo alla forte componente religiosa del suo paese natale. Pieno di rabbia, ribolle di sentimenti mai espressi e anche il sound rappresenta perfettamente il testo soprattutto nel suo ritornello dove raggiunge il culmine. Qui si parla di Amore malato, di amore violento, di amore pieno di delusioni, rivolto a tutte quelle persone che non hanno il coraggio di ribellarsi ad un amore che non può essere tale se non c'è il rispetto. Diamante riprende molto la dolcezza e la malinconia del preludio, trovandoli molto simili come testo e come sound. Questo brano è leggero come una piuma e dolcemente si posa nelle tue orecchi cullandoti con le sue parole cariche d'amore sincero forse dedicato da una madre ad un bambino. Poi abbiamo un altro singolo, Pezzo di Me unica collaborazione dell'album, con Max Gazzè. Levante ha dichiarato di aver pensato subito "ai testi carichi di ironia e significato di Max" e che gli ha chiesto di scrivere lui stesso il suo pezzo all'interno del brano. Bellissimo il ritornello e il suo doppio significato, si parla qui di Amore finito e forse ancora non dimenticato a pieno. Santa Rosalia è forse il mio preferito in assoluto, una dolce ninna nanna molto tipica siciliana. Molti lo hanno definito come un inno all'omosessualità e alla normalità della propria sessualità, ma più semplicemente è l'urlo di una persona che vuole semplicemente essere se stessa senza troppe convenzioni. L'ho immaginata come una stanza di un bambino, la mamma in piedi che lo culla dolcemente sussurando questa ninna nanna solo per lui. Si passa poi Le Mille me, brano di una carica assurda e pieno di personalità. Prega il suo amore prima di portarla via da tutte le sue mille personalità e poi di amarle comunque perché infondo sono sempre parte di lei. Sentivo le ali invece descrive la sensazione che si prova quando si è innamorati ma nessuno ti dà la minima certezza. Stai bloccato a mezz’aria tra un desiderio cieco d’amore ed il terrore di non essere ricambiato per niente. L'ultimo brano, Di tua bontà, invece parla di un amore molto bello a vedersi ma dentro non proprio così meraviglioso.

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